Nizioleti di Venezia

alla scoperta

di arte e artigianato

a Venezia

Nizioleti Nizioleti - Elementi e cose
Nizioleti

NIZIOLETI - ELEMENTI E COSE

Acque: venivano denominate Botteghe da Acque quei locali che corrispondevano agli odierni bar, data l'usanza tra le vari ebevande di servire l'acqua gelata.

Albero: zone dove si è voluto ricordare la presenza di alberi imponenti e maestosi.

Amor degli Amici: non ci sono notizie certe sulla reale provenienza del nome, ma ci piace pensare che si sia voluto fissare nella memoria anche un sentimento quale quello dell'amicizia.

Ancore: dalla presenza di botteghe per la costruzione di ancore per barche e navi.

Anguria: probabilmente derivante dall'esistenza di negozi o locali pubblici adibiti alla sua vendita o con insegne che la raffigurano.

Aquila Nera: dalla presenza di un locale pubblico riportante tale effige nell'insegna.

Arco: dalla presenza di archi di unione tra le case, piuttosto che la loro presenza su facciate di palazzi o ancora per i primi ponti con tale forma.

Aseo: dalla presenza di atttività di produzione e vendita dell'aceto.

Baccalà: dalla presenza di magazzini adibiti alla conservazione e vendita del baccalà.

Balloni:  dalla presenza di un venditore di palloni.

Ballotte:  dalla fabbricazione delle  palline utilizzate nelle varie votazioni in città. Quelle utilizzate per l'elezione del Maggior Consiglio erano inizialmente prodotte in cera, ma poichè capitava che alcune di queste rimanessero attaccate alle pareti dei contenitori, si optò per realizzarle in seta onde evitare imbrogli o altro.

Bande: per la presenza delle prime sponde laterali a proteggere chi passava il ponte da accidentali cadute in canale.

Barbaria de le Tole: dall'esistenza di magazzini per le tavole (tole). Varie sono le interpretazioni invece del significato di Barbaria, dalla presenza di botteghe di barbieri a quella di luogo ricavato da un'antica boscaglia, dalla presenza di montanari coinvolti nel commercio del legname, al tempo considerati "rozzi e barbari" fino al fatto che molto del legname veniva destinato ai paesi della barberia, quindi gli attuali Marocco, Tunisia, ALgeria e Libia.

Basegò: basilico.

Battello: dalla presenza di un barcone che permetteva di passare da una sponda all'altra del rio, popchè pare che in ainntichità il rio fosse privato e quindi non ci si potesse costruire un ponte tra le due rive.

Birri: dal canale Biria, che sembra indicasse quei canali che si utilizzavano per alimentare i mulini.

Bisati: dalla presenza di venditori di anguille (bisati).

Bissa: deriva dalla particolare conformazione della zona che ricorda il movimento di una biscia.

Bo: dalla presenza di locale pubblico riportnate un bue nell'insegna.

Botteghe: zona partciolarmente ricca di negozi di vario genere.

Buso: dalla particolarità della zona, molto simile ad un buco.

Calice: dalla presenza di botteghe che raffiguravano tale oggetto nelle proprie insegne.

Campanile:  dalla presenza attuale o antica di campanili affiancanti la via.

Candele: dalla presenza di fabbrica di candele.

Canne: dalla presenza di un deposito di canne utilizzate nella lavorazione di imbarcazioni.

Capitello: dalla presenza di capitelli, immagini religiose solitamente illuminate con una candela o lumino. La nascita si ebbe proprio a Venezia quando anticamente, per illuminare le calli più scure e renderle più sicure, si cominciarono ad utilizzare dei fanali detti Cesendeli. A questi i vari preti dell'epoca affiancarono delle immagini religiose con speranza che qualche malintenzionato venisse ravveduto dalle sue intenzioni passandogli davanti, da cui il nome attuale di Capitelli.

Cappello: dalla presenza di una famosa osteria raffigurante nell'insegna un cappello.

Carbon: zona dedicata al commercio del carbone.

Cariole: presenza di laboratori di costruzione di carriole.

Carro: dalla presenza di un negozio raffigurante nell'insegna un carro.

Cavallerizza: dalla presenza di un maneggio per cavalli utilizzato dai nobili e per spettacoli pubblici di cavalli.

Cenere: dalla presenza di depositi di cenere.

Cerva: dalla presenza di un locale pubblico riportante tale effige sull'insegna.

Chiara: dalla luminosità della zona, in cotrapposizione alle zone denominate scure.

Chiovere: deriva dalla presenza di chiodi utilizzati per appendere i panni ad asciugare dopo le tinture.

Colonna: dalla presenza di una colonna, oggi non più esistente.

Colori: dalla presenza di laboratori di produzione delle varie tinture.

Coralli: dalla lavorazione e commercio dei coralli.

Cortesia: probabilmente derivante da un qualche locale pubblico all'insegna della Cortesia.

Creta: dalla presenza di depositi di creta utilizzata per la produzione di mattoni.

Due Pozzi: dalla presenza di due vere da pozzo nella zona.

Erbe: dal fatto che precedenmente la zona era adibita a orto.

Fava: una teoria fa risalire il nome dalla presenza di negozi che vendevano i dolcetti tipici del giorno dei morti, chiamati fave; una seconda teoria deriva dal fatto che un commerciante di fave in zona le utilizzasse per nascondere il sale che contrabbandava.

Fenice: dalla costruzione del teatro dedicato a tale figura mitologica.

Ferro: zona adibita al commercio del ferro.

Fico: dalla presenza di particolari alberi di fico.

Fumo: dall'esistenza di fabbriche di produzione del nerofumo, polvere finissima ottenuta dalla combustione di materiali ricchi di carbonio, ed utilizzata per la fabbricazione di gomma, inchiostro da stampa etc.

Gambaro: dalla presenza di locale pubblico riportante un gambero nell'insegna.

Giazzo: da locali in cui veniva venduto il ghiaccio.

Gorne: derivato dalle ampie gorne presenti in zona ed utilizzate dall'Arsenale.

Lacca: dalla produzione di cera lacca realizzata in zona.

Lana: zona dove veniva lavorata la lana.

Malvasia: dalla presenza di botteghe adibite alla vendita del vino malvasia, che veniva venduto in maniera distinta dagli altri vini.

Mandola: dalla presenza di botteghe che vendevano liquori alla mandorla.

Megio: dalla presenza nei tempi antichi di magazzini adibiti a contenere il miglio (megio), che veniva utilizzato, soprattutto nei periodi di carestia, per produrre il pane da distribuire alla popolazione, in particolare la meno abbiente.

Meloni: dalla presenza di botteghe che vendevano i meloni, al tempo detti Poponi.

Mosche: dalla produzione di nei o mosche finti che venivano utilizzati per abbellire i visi.

Naranzaria: zona adibita al commercio delle arance e degli agrumi in genere.

Nomboli: tra le varie spiegazioni si riporta quella che il nome derivi dai quarti di bue messi in mostra dai macellai e che venivano per l'appunto chiamati nomboli.

Ole: il nome significa pentola e probabilmente deriva dalla presenza di qualche negozio di fabbricazione e vendita di pentole.

Olio: zona preposta allo scarico, immagazzinamento e vendita dell'olio.

Ormesini: gli Ormesini erano dei drappi di seta che in questa zona venivano fabbricati e venduti.

Orologio: dalla torre dell'orologio che si affaccia su Piazza San Marco.

Osmarin: dalla pianta dell'Osmarino.

Ostreghe: zona adibita alla vendita delle ostriche.

Paglia: zona dove attraccavano le barche che trasportavano la paglia.

Panada: tra le varie spiegazioni si cita quella che sembra derivare da grossi panni utilizzati come tende o infissi alle finestre.

Parangon: deriva da particolari drappi di seta, tessuti in una antica fabbrica esistente qui, che per la loro perfezione e bellezza venivano chiamati del paragone.

Pazienze: dalla produzione e vendita delle pazienze, piccoli oggetti religiosi.

Pelle: dai depositi di pelle utilizzata per le calzature che si trovavano in questa zona.

Penini: dalla vendita di penini, piedini di maiale o d'ovino.

Pensieri: la zona sembra si addicesse bene a passeggiate solitarie e riflessive sui proprio problemi in quanto, prima di venir interrata era fiancheggiata da un lato da un canale con acqua resa scura dalla presenza dell'alto muretto che la fiancheggiava e coperto d'erbaccie.

Perdon: il nome deriva dalla fatto che in questo luogo abbia sostato una notte Papa Alessandro III in fuga dalle persecuzioni del Barbarossa, concedendo indulgenza perpetua a chi avesse poi qui recitato una preghiera.

Pietre Vive: dalla presenza di una fabbrica di pietre vive.

Piombo: dalla presenza di una fonderia di piombo.

Piova: pioggia, anche se probabilmente deriva dal soprannome di una qualche famiglia ivi abitante.

Polvere: dalla produzione di polvere di cipro (cipria) che si faceva in queste zone.

Pontei: dai puntelli utilizzati per sorreggere le case in questa zona.

Porton: dall'ampio portone di ingresso alla zona.

Rabbia: zona dove più che in altre della città si fosse rabbiosamente accanita una epidemia di peste.

Rasse: dalla produzione e vendita di panni di lana utilizzati per coprire le gondole e dette Rasse dalla loro origine territoriale.

Rimedio: dalla vendita del vino malvasia, detta anche Rimedio.

Roda: dallo stemma riportante una ruota legato ad una famiglia ivi residente.

Rosso: derivante dal colore utilizzato per dipingere l'intonaco degli edifici presenti.

Salute: legata al voto fatto dai Veneziani alla Madonna perchè facesse terminare l'epidemia di peste del XVII secolo.

Sbiaca: per la produzione e vendita della sbiaca (biacca), che si faceva in zona.

Scale: dalla presenza di scale esterne che portano o portavano alle varie abitazioni ivi presenti.

Schiavine: dalla lavorazione delle schiavine cioè grosse coperte di lana di cui i Veneziani erano tra i principali produttori.

Sensa: legata alla festa dell'Ascensione, si presume che la zona derivi il nome o per la processione che lungo il rio si faceva durante tale festività o per il deposito delle tavole che erano utilizzate poi durante i festeggiamenti per costruire il recinto in Piazza san Marco.

Sicurtà: dalla presenza di assicuratori dell'epoca per le merci che venivano spedite soprattutto per mare.

Spade: dalla presenza di un locale riportante nell'insegna delle spade.

Sporca: zone della città dove, prima della definizione delle scoazzere, aree adibite alla raccolta dei rifiuti, erano utilizzate più di altre per abbandonare le immondizie.

Stendardo: dalla presenza di un pennone dova veniva fatta sventolare la bandiera di San Marco durante le festività.

Strope: dalla presenza di salici di cui si usavano le strope (vermene) per fasciare le viti piuttosto che per costruire ceste.

Tabacchi: fabbriche di produzione del tabacco.

Testa: dalla presenza di una testa di marmo di elevate dimensioni.

Tette: dall'usanza delle prostitute che abitavano in questa zona di mettersi sul davanzale delle case con i seni scoperti per invogliare i clienti.

Toletta: dalla presenza di una piccola tavola che permettava di passare tra le rive del canale essendo all'epoca mancante del ponte.

Uva: dalla presenza di innumerevoli viti in zona.

Vele: dalla presenza in zona di produttori di vele.

Vento: zona,data la sua posizione, sempre particolarmente ventilata.

Veste: da una bottega di vestiti ivi presente.

Vin: zona dove attraccavano le barche che trasportavano il vino.

Zucchero: zona dove si immagazzinava e vendeva lo zucchero.

mb, 2014-04-05

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